Da sempre, sin da quando siamo bambini, ci raccontano varie storie e leggende impensabili, ma la nostra innocenza ci aiuta a credere che siano vere. Poi cresciamo, aumentano le dimensioni del naso che però si storce anche nel sentire queste storie. Non è possibile averci creduto, ero davvero così ingenuo?
Il gioco del Baseball è stato inventato nel 1839 dal vigile del fuoco newyorkese Alexander Cartwright e nel 1946 si è giocata la prima partita della storia a Hoboken, New Jersey. I New York Kickerboxers, squadra fondata dallo stesso Cartwright, hanno battuto 23-1 i New York Nine in soli quattro inning.
Purtroppo, non sono qui per raccontarvi la storia del Baseball, perchè non basterebbero dieci volumi da mille pagine ciascuno per elencare tutte le leggende straordinarie che questo meraviglioso gioco ci ha regalato.
Sono partito dall’inizio per raccontarvi quanto è antica l’origine di questo Gioco.
Per i neofiti, la Major League Baseball è la lega principale nordamericana che è suddivisa in due sotto-leghe, la National League e l’American League. Inizialmente queste due leghe erano separate, la National League è stata fondata nel 1876 (!!!) e tutt’ora è la lega più antica ancora esistente nella storia dello sport. L’American League è stata fondata nel 1901 e solo due anni dopo è nata una collaborazione con la National per far sfidare le due franchigie vincenti delle rispettive leghe in una serie finale, le World Series.
Arriviamo ora al 2024: in MLB c’è un ragazzo che oramai da sei anni sta scrivendo pagine su pagine di storia di questo sport.
È nato poco più di trent’anni fa a Oshu, prefettura di Iwate, in Giappone, circa a 10mila chilometri di distanza dal campo di Hoboken che ha visto la nascita della palla a 108 cuciture.
Si chiama Shohei Ohtani e vi chiederete il perchè stia scrivendo pagine di storia senza che nessuno (o pochissimi) in Italia ne parli.
Ohtani è un eccellente lanciatore, il ruolo di colui che lancia i famosi ball e strike (sempre per i neofiti) dal monte verso il catcher. Ma è anche un eccellente battitore, colui che subisce i famosi ball e strike e che soprattutto batte i fuoricampo.
Ohtani è il classico giocatore che in gerco sportivo viene definito “two-way player”: è in grado di saper lanciare e di saper battere in maniera eccellente. Non è una cosa così usuale. Facendo un paragone calcistico sarebbe come dire che un ottimo portiere come Manuel Neuer possa essere in grado di essere un centravanti forte come Karim Benzema.
L’unico capace di essere un two-way player di livello nella storia del Baseball è stato il grande Babe Ruth, considerato da molti il più grande giocatore di sempre.
Ohtani è il simbolo moderno di questo sport e ieri ha scritto per l’ennesima volta la storia con una prestazione memorabile e forse irripetibile.
Nessuno mai nella storia della MLB è riuscito nella stessa stagione a battere 50 fuoricampo e rubare 50 basi (ovvero cercare di avanzare sulle basi quando il lanciatore è impegnato con un altro battitore).
I Los Angeles Dodgers, squadra in cui gioca Shohei Ohtani e coi quali ha firmato un contratto da 700 milioni di dollari in 10 anni, il più ricco di sempre di ogni sport, sono ospiti dei Miami Marlins.
Ohtani entra nella partita con 48 fuoricampo e 49 basi rubate ed è a pochi passi dalla Storia.
La prestazione è memorabile:
Batte 6 valide su 6 tentativi, colpisce 3 fuoricampo e ruba 2 basi. Mai nessuno in una singola partita era riuscito a fare queste tre cose.
La National League, la lega dei Dodgers, esiste dal 1976 e mai nessuno in una singola stagione aveva mai rubato 50 basi e sparato fuori la palla per 50 volte.
Fino al 19 settembre 2024, quando un ragazzo giapponese ha battuto ogni tipo di record con una prestazione che verrà ricordata anche fra 100 anni. Come Babe Ruth viene ricordato oggi, così sarà per Shohei Ohtani, il più grande giocatore di questa generazione e, forse, di quelle a venire.
Questa è una leggenda, vorrei essere di nuovo bambino per poterci credere davvero. Adesso ho ancora qualche dubbio sulla veridicità della storia.