Un libro che ha interrotto la mia apatia verso la lettura e lo ha fatto in una maniera inaspettata.

E lo ha fatto grazie allo stile, al ritmo e alla storia.

Un stile avvincente (c’è o zampino di un premio pulitzer infatti), un ritmo coinvolgente (siete mai stati sulle montagne russe?) e una storia ricca di colpi.

Le autobiografie se scritte bene ci aiutano a diventare la persona, il protagonista.

„Quel che rende speciale qualcosa non è quel che si vince, ma quel che senti di poter perdere.“

Questa è la perfetta metafora del personaggio e la sua biografia che ci racconta una delle più eccentriche, problematiche, vincenti e affascinanti storie dello sportivo che insieme a McEnroe ha “colorato” in modo decisivo il bianco mondo del Tennis.

Tutto questo mi ha fatto immedesimare nello stile eccentrico di Agassi riuscendone a capire anche gli errori.

Se vi piace il tennis, lo sport ma soprattutto se amate le storie dei suoi personaggi, questa biografia non potete proprio perdervela.

Se lo leggerete in massimo due giorni, sarà assolutamente normale, non vi preoccupate.

Articolo scritto da Matteo Schiavone

Maturità scientifica, centrocampista non sufficientemente abile per fare il professionista con continuità, laureato in Scienze Motorie e specializzato in Management dello sport, Allenatore di Calcio e Calcio a 5 (Futsal ci piace di più) dal 2007, appassionato di Storia, Musica e Cinema con scarse attitudini allo studio ma spiccate inclinazioni alla curiosità.

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