Si dice che alla Juventus: “Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta”. Dietro questa frase, all’apparenza così semplice ma così amata da noi tifosi (sì perché anche se continua a sembrarmi impossibile, oggi io sono questo), detto dal Presidente Giampiero Boniperti, si cela il significato più profondo del nostro modo di vivere.
dal “saluto” di Claudio Marchisio
Una frase chiara, diretta, senza possibilità di essere confusa o non compresa.
Un motto, un’identificazione, un marchio, ma soprattutto una responsabilità.
Quando si parla e si scrive pubblicamente, ci si prende delle responsabilità verso chi potrebbe anche potenzialmente leggere e cogliere da semplici frasi, un’ispirazione ed un piccolo obiettivo.
Non entro nel merito di chi la scrive, ne di chi ne fa un vanto, ma di chi la legge e a chi potrebbe essere indirizzata facendone qualche valutazione, personale.
In questa folla di lettori e ricevitori ci sono Genitori e Figli che frequentano assiduamente scuole di sport in tutta Italia (e non solo), che vedono in chi, come Claudio Marchisio, è saputo arrivare dove tutti vorrebbero arrivare con lavoro, sacrificio, speranza e fortuna.
Vedono un Modello ed un’aspirazione che diventano educazione.
Vincere non è importante…oppure sì?
E allora se la comunicazione, oggi, serve ad educare, il messaggio “Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta” è fortemente, indiscutibilmente, criticamente sbagliato.
Perché Vincere non è l’unica cosa che conta, perché porsi degli obiettivi è fondamentale ma il come li raggiungiamo fa la differenza.
Conta imparare a saper perdere per saper vincere domani, conoscendo già il sapore della sconfitta.
Conta non confondere gli obiettivi con i fini, perché nel primo i mezzi sono la vittoria stessa nei secondi vengono giustificati.
Conta essere ambiziosi e pensare di diventare i numeri 1 ma sapere che per esserlo Vincere è necessario ma non è l’unica cosa che conta.
Conta sapere che il significato più profondo di chi tifa, corre e combatte è l’atto d’amore verso la propria passione, nonostante la vittoria ma sempre con la testa alta.
Lo sport di squadra ti insegna la “multilateralità”, il sistema complesso nel quale dovrai trovare la soluzione migliore tra palla, compagno, avversario e spazio e nel quale impari che devi avere rispetto di tutte queste componenti ma soprattutto delle regole che permettono di gestirle.
Attraverso il Rispetto non si diventa i più Forti, si diventa i Migliori.
Claudio, so che nel tuo saluto, ai tuoi tifosi, volevi dire proprio questo.