Un Manifesto Futurista del Calcio Femminile, con le sue grida, un linguaggio efficace e sintetico, veloce e incisivo ma soprattutto con la sua storia.
Una storia di “coraggio, audacia e ribellione” che si costituiranno gli “elementi essenziali” in 188 pagine in cui 11 donne decisero di cambiare il corso degli eventi del panorama sportivo mondiale.
È tutto talmente galoppante che sembra dannatamente vero.
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Sai che non è così ma ti cali nella realtà e immagini le possibilità, pensi alle difficoltà che le donne hanno avuto e hanno per affermare la loro identità e la loro voglia di essere indipendenti.
Massini ne fa anche una questione di DNA.
Sceglie Sheffield dove la palla iniziò a rotolare, per tutti. Per 88 pagine ci regala il contesto, le descrizioni, i personaggi, le donne, le operaie.
E allora il codice genetico condiziona chi nasce su quella terra, che sia uomo o che sia donna, perché può non piacerti, puoi non seguire le partite nel fine settimana, ma il Calcio fa parte di te.
Esattamente come l’indole di chi ogni giorno varca i cancelli di una fabbrica, soprattutto nei primi anni del ‘900, dove lavorare voleva dire combattere ma come scrive Marx senza unità dei combattenti non c’è vittoria.
E allora quelle donne si mettono insieme, combattono e vincono.
“Undici proiettili di cui uno con gli occhiali” contro tutti e tutto, contro lo scetticismo e la morale, che sanno che se vogliono cambiare le cose devono stupire.
I libro di Massini è la perfetta metafora delle donne che decidono di affrontare le sfide, attraverso le loro paure, le loro insicurezze, i loro sbagli ma la loro meravigliosa caparbietà.
“Perché una donna può anche volere qualcosa, con tutta se stessa, ma niente la smuove come sentire di perderlo, o ancora peggio: che è lei a giocarsi contro.”
Potrebbe non piacervi, potrebbe non stupirvi, ma qualche riflessione ve la farà sicuramente fare.