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Jannik Sinner: una vittoria oltre lo sport

Il trionfo di Jannik, quando un sogno diventa realtà

Julian Finney/Getty Images

Melbourne, 9:30 (ore italiane). Non è una domenica qualunque per i tifosi italiani di tennis, o forse per i tifosi in generale, ma, soprattutto, non è un giorno qualunque per Jannik Sinner, che si appresta ad affrontare la sua prima finale in uno Slam.

Ma, andiamo con calma.

Si è aperta il 14 gennaio la stagione dell’italiano in Australia, calcando il campo contro gli olandesi van de Zandschulp e Jesper de Jong, l’argentino Sebastián Báez e il russo Khachanov, partite di riscaldamento per affrontare la parte più infuocata del girone, che lo ha visto impegnato contro Rublev e Djokovic – un destino che sembra perseguitare il nostro Sinner.

Sono ancora vividi i brividi sulla pelle e gli occhi lucidi per la vittoria che contro Nole, in singolo e in doppio – con il collega e amico Sonego – ha decretato la conquista italiana della coppa Davis a Malaga, dopo quarantasette anni.

È solo l’inizio…

E la storia, che sta scrivendo il giovanissimo Sinner, è appena iniziata e ci ha regalato ancora un fresco, nuovo, emozionante capitolo.

Se è vero che il girone di Sinner agli AO non è stato dei più facili (contro il quinto, il primo e il terzo nel ranking) anche davanti al limite dell’impossibile – o quasi – Jannik trova la dimensione per brillare più che mai, regalandoci un insegnamento che va oltre lo sport anche in questa finale.

Di fronte a un Medvedev che ha dettato le regole del gioco nei primi due set, prevedendo e spiazzando l’avversario, Sinner non ha perso l’obiettivo finale e la speranza di raggiungere il suo sogno: vincere uno Slam. Non sappiamo cosa sia passato nella sua testa durante le quattro ore di gioco, ma, forse, il ricordo di quella finale del 30 gennaio 2022 agli Australian Open, in cui Nadal, proprio contro Medvedev, ribaltò il risultato vincendo gli ultimi tre set, lo ha leggermente incoraggiato.

Questa rimane solo un’ipotesi, ma, di certo, quello che è chiaro e che ormai Sinner ci dimostra e ci insegna ad ogni sua prestazione, è l’elegante calma, serafica, che lo contraddistingue, il rispetto per il suo sport, per il suo pubblico, per l’avversario, che lo rende un campione oltre il tennis e lo accompagna, infine, alla sudata e meritata vittoria.

sinner medvedev 2024
Cameron Spencer/Getty Images

È, infatti, con il controllo, la tecnica, la strategia e quella dolce, gentile sicurezza che ha in sé, lo ha portato a concludere una partita il cui esito sembrava già scritto.

Jannik Sinner, all’età di ventidue anni, è il primo italiano – e il più giovane in generale – a vincere il titolo singolare degli Australian Open.

Anche se la strada è lunga, e siamo agli inizi, con un match della durata di quattro ore la storia, Jannik, la storia l’ha già scritta, confermandosi astro del firmamento tennistico internazionale.

Grazie Jannik

Quello che gli chiediamo ora, non è di continuare a vincere – che è sicuramente l’obiettivo che lo fa alzare al mattino – ma di farci continuare a sognare con lui, sognare al fianco di un ragazzo dai capelli rossi, dall’indiscutibile forza di volontà, che è pari alla sua forza d’animo, dalla ruggente, gentile, educazione, insomma – come lo hanno definito – un ragazzo d’oro.

Perché è questo che ricorderemo degli Australian Open 2024, oltre alla coppa levata in alto dall’azzurro: la grinta di chi non si dà per vinto, la fiducia di chi crede nelle proprie capacità, l’umiltà e la grandezza di un cuore libero.

Articolo scritto da Beatrice Di Giuseppe

Sono Beatrice, ho 26 anni e sin da bambina cerco di coltivare le mie passioni: scrittura, insegnamento, antica Grecia e sport.
Mi sto impegnando per riuscire a conciliarle tra loro, nell'attesa di riuscire a farlo sul serio un giorno. Per ora mi godo la salita, chissà se arrivata in cima non inizi la discesa...

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