Sono passati sei anni, 11 mesi e 29 giorni da quando Usain Bolt ha terminato la sua ultima gara competitiva, quando è arrivato terzo dietro Justin Gatlin nella finale dei 100 metri del campionato mondiale a Londra nell’estate del 2017.
Eppure, la sua presenza aleggia ancora nel mondo dello sport. La sua ombra si manifesta nelle grafiche che riportano i record mondiali e olimpici, in cima alle liste di partenza ufficiali. Riappare sui tabelloni digitali al traguardo, ricordandoci cosa manca agli atleti attuali. Si riflette nei montaggi video dei momenti epici che vengono trasmessi sugli schermi giganti prima dell’inizio delle gare.
Ma soprattutto, la senti perché… è assente. Lo afferma lui stesso nelle interviste.
“Penso che allo sport ora manchi una superstar”
oppure
“L’atletica ha bisogno di attenzione perché penso che passi inosservata da quando sono in pensione”
ha detto in un’altra occasione.
“Mi piacciono le competizioni attuali, ma l’atletica ha bisogno di evolversi”.
Femke Bol: l’incanto di una corsa olimpica
Ebbene, Bolt non c’è più in pista. E forse ha ragione quando dice che all’atletica manca una superstar. O almeno mancava. Fino a ieri, quando la 24enne Femke Bol ha stupito i 70mila dello Stade de France ed il mondo intero trascinando la squadra olandese alla vittoria nella staffetta mista 4x400m.
Una gara che è già storia. Femke Bol era al quarto posto quando ha ricevuto il testimone, ma ha srotolato un tempo favoloso di 47.93 che ha travolto tutte quelle che la precedevano: oltre la britannica Amber Anning, la belga Naomi Van Den Broeck e infine, mentre arrivava al rettilineo finale, la statunitense Kaylyn Brown.
Una delle tante rimonte di Femke, forse la più bella. Di sicuro la più importante, dopo quella che aveva portato l’oro nella 4×400 femminile ai mondiali di Budapest lo scorso anno.
Tra Bolt e Bol ci passa solo una T, ma (fatte le debite proporzioni) oggi l’atletica una stella ce l’ha. Ed è proprio Femke.
Un’inarrestabile forza della natura
A soli 24 anni sfodera un palmares da capogiro. Lo trovate su WikiPedia. Per comodità, ve lo riepilogo qui (ricordiamoci: ha solo 24 anni)
Olimpiadi
🥇 2024 4x400m mixed
Campionati del mondo
🥇 2023 400mH
🥇 2023 4x400m
Europei
🥇 2022 400m
🥇 2022 400mH
🥇 2022 4x400m
🥇 2024 400mH
🥇 2024 4x400m
Mondiali Indoors
🥇 2024 400m
🥇 2024 4x400m
Europei Indoors
🥇 2021 400m
🥇 2021 4x400m
🥇 2023 400m
🥇 2023 4x400m
Diamond League
🥇 2021 400mH
🥇 2022 400mH
🥇 2023 400mH
Tutto questo l’ha ottenuto con una qualità impressionante. La sua corsa è così fluida e perfetta che sembra stia lievitando sulla pista. Ogni movimento è calcolato, preciso, eppure incredibilmente naturale. Nonostante l’aspetto casual, come se stesse facendo jogging al parco sotto casa, Bol vola sulla pista. Mentre gli altri corridori sembrano impantanati nelle sabbie mobili, lei si muove con una leggerezza e una velocità che sfidano la logica.
La stessa qualità la mette nella gara che forse la rappresenta meglio, quella della 4×100 ostacoli. Dove, recentemente, è riuscita a passare dai 15 ai 14 passi nei primi sette ostacoli. Qualcosa che riesce a pochissimi atleti al mondo.
A Parigi, Femke Bol ha scritto una pagina che resterà nella storia dello sport. Il video del suo ultimo giro è già virale in tutto il mondo. È il momento in cui la magia di Femke diventa evidente. Mentre le altre arrancano e mostrano segni di fatica, i loro movimenti rallentano e diventano pesanti, Bol continua ad accelerare. Sembra quasi che il tempo rallenti per gli altri mentre lei guadagna velocità. Il pubblico trattiene il fiato, incapace di distogliere lo sguardo da quella figura che, con grazia e potenza, si avvicina sempre di più al traguardo.
La sua grazia e la bellezza della sua corsa sono ipnotici.
La sua vittoria non è solo un trionfo personale, ma un evento collettivo che coinvolge ed emoziona, e ci riconcilia con la bellezza dello sport e del gesto tecnico.
Ogni spettatore, ogni tifoso, ha sentito l’adrenalina, l’emozione pura di quel momento. Quando Bol ha tagliato il traguardo, le grida di gioia hanno riempito lo stadio e le case di migliaia di persone.
Ok, this is pretty awesome. This was the live Netherlands watch party when Femke Bol ran the 2nd fastest women’s 400m time in world history to win the gold medal for the 4×400 mixed relay. What a moment! 🤩 pic.twitter.com/SejVpZvw1P
— SFBoomLoop 去操你自己 (@SFBoomLoop) August 3, 2024
La sua espressione e quella dei suoi compagni è un misto di incredulità e felicità. “Non posso ancora crederci” ha dichiarato con la consueta semplicità e le lacrime di gioia che le rigavano il viso. E l’immagine della sua compagna Cathelijn Peeters con le mani in testa, che sa di aver assistito a qualcosa di epico, è già storia.
Una storia che si inserisce anche in una parabola di riscatto personale, dopo l’amarezza provocata dalla caduta alla fine della 4×400 mista ai Mondiali dell’anno scorso. In quell’occasione, il fato la privò dell’oro. Perdere quando la vittoria è nelle tue mani è uno dei destini più devastanti nello sport. Tuttavia, quando quella vittoria sarebbe appartenuta anche alla tua nazione, alla tua squadra, persino ai tuoi amici, la perdita è ancor più dolorosa.
“Continua ad andare avanti, continua ad andare avanti, mi dicevo. È la mia rabbia generale da Budapest! Quella e i miei compagni di squadra che mi applaudono. E l’atmosfera in questo stadio è assolutamente incredibile. È pazzesco. È tutto questo”
Per questo, le imprese di Femke Bol sono ancora più rilevanti. A soli 24 anni e con ancora tanti traguardi da tagliare e raggiungere, e chissà ancora quanti altri record. A cominciare – chissà – dalle prossime gare. La vittoria nella staffetta infatti mantiene in pista la corsa di Femke verso i tre ori olimpici. La sua attenzione ora si sposta sui 400 metri ostacoli femminili, dove dovrebbe sfidare la detentrice del record mondiale Sydney McLaughlin-Levrone.
E lo farà, ci scommetto, con la stessa classe di sempre.